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Per assimilare al meglio le vitamine contenute in un alimento ne è consigliato il consumo senza cottura cioè allo stato naturale. Per questo principio è stato appurato che l’utilizzo del peperoncino in un sugo o in un condimento cotti a 90° risulta dare sapore e piccantezza ma rimanere povero di vitamine E e C.
Queste vitamine, che sono le peculiarità benefiche di questo alimento, vanno preservate, prediligendo l’uso del peperoncino in pietanze con cotture a basse temperature. La temperatura ottimale per utilizzare il peperoncino in tavola è di 30/40 °. In questo modo si salvaguardano i giusti apporti vitaminici dell’alimento.
Per elevare al massimo i benefici del peperoncino è raccomandato l’utilizzo come condimento. La persona più abituata al suo sapore “speziato” può usare un piccante maggiore mentre il consiglio per il neofita è quello di cominciare con un piccante più leggero. Si parte con una piccola quantità per poi aggiungerne di più man mano che il palato si abitua al gusto.
L'introduzione del peperoncino nell'alimentazione può creare inizialmente fastidi dando la famosa sensazione di bruciore. Ma non bisogna scoraggiarsi: se si riesce a superare questa fase si potrà beneficiare di “un’esaltazione del gusto”. Infatti nel momento in cui la lingua inizia ad abituarsi alla piccantezza riesce a recepire meglio tutti i gusti sentendo molto di più tutti i sapori di quello che si sta mangiando.
Il peperoncino quindi esalta il sapore e non lo sostituisce ha la funzione di insaporire permettendo alle papille gustative di percepire di più il gusto. Inoltre il consumo di alimenti con il peperoncino porta a un minor utilizzo di sale.
Il consumo del peperoncino è quindi un alleato della salute, avvia ad un approccio differente verso l’alimentazione.